20160528.vicenza.alkekengi

La strategia dell’Alkekengi, 28 maggio 2016 – Vicenza

E’ in fase di preparazione in Veneto la quarta edizione della ‘tre giorni di Ca’Roman’, evento che si svolgerà a settembre 2016 a cura del gruppo Reti Famiglie Aperte del CNCA Veneto. Un’iniziativa, inserita nel percorso chiamato Laboratorio Cittadini Accoglienti, che negli anni precedenti ha coinvolto ogni volta più di 200 persone, famiglie accoglienti, operatori delle comunità e dei servizi pubblici, ragazzi accolti e figli delle famiglie affidatarie. In un luogo, l’Oasi di Ca’Roman, una striscia di terra tra il mare e la laguna di Venezia, evocativo e adatto per un momento e uno spazio di confronto e di rielaborazione, ma anche di convivialità e festa. Le famiglie delle reti hanno avviato nel 2016 un percorso di confronto e condivisione che porterà alla costruzione di questo evento, accompagnato e supervisionato dal prof. Mauro Ferrari, docente presso il Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali, Università Cà Foscari di Venezia. Il titolo del percorso, “La strategia dell’Alkekengi”, introduce la metafora scelta per esprimerne il senso e gli obiettivi. L’alkekengi è una pianta perenne il cui frutto, bacca sferica di colore rosso contenente molti semi, è avvolto da un rivestimento color arancio a forma di calice. Il frutto dell’alkekengi è contenuto e ‘protetto’ dalle sue facce che lo avvolgono. Così come il progetto, le storie dei ragazzi che le nostre reti intercettano sono al centro degli sguardi di diversi attori. Ecco che il percorso mira a coinvolgere assieme alle famiglie accoglienti, gli operatori dei servizi pubblici, le famiglie fragili e i ragazzi. Insieme per imparare a incrociarsi, confrontando i linguaggi anche superando le criticità e gli ostacoli. Per immaginare un nuovo modo di affrontare queste storie tenendo conto dei molteplici punti di vista che non necessariamente sono contrapposti, ma che è necessario intrecciare. A Ca’ Roman, dal 9 al 11 settembre, si darà vita ad un laboratorio aperto, come esito finale di una serie di tappe intermedie. La prima a marzo ha visto l’incontro delle prime due tribù, come si è deciso di chiamarle, le famiglie accoglienti e i servizi pubblici. Insieme sono state individuate e coinvolte nella seconda tappa del 28 maggio alcune famiglie ‘seguite’ e che hanno dovuto affrontare, e magari hanno superato, situazioni temporanee di disagio e fragilità. La quarta tribù è quella dei ragazzi che potranno apportare il loro contributo ed esprimere il proprio punto di vista senz’altro importante e centrale, a partire dalla quarta tappa del 25 giugno. La seconda metafora scelta, quella della tribù, consente di rappresentare una visione più attuale di società e di sistema di protezione sociale ove più che di villaggio, per parafrasare il famoso detto africano, si può parlare di carovana, ove le diverse tribù appunto, le diverse comunità di pratiche, in costante movimento debbono imparare ad incrociarsi, confrontarsi, anche attraversando e ricostruendo sofferenze, dissensi e conflitti. Sarà dunque un vero e proprio laboratorio verso la co-costruzione di qualcosa di inedito, non ancora definito che andrà a delinearsi passo dopo passo e che avrà il suo culmine nell’isola di Ca’ Roman a settembre.

Leave a comment

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>