Documento Fondativo

Giornata regionale contro il maltrattamento dell’infanzia e dell’adolescenza.
Per una Comunità che si prende cura.

15 maggio, mani che amano.

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A livello nazionale

“In tutte le decisioni relative ai fanciulli, di competenza sia delle istituzioni pubbliche o private di assistenza sociale, dei tribunali, delle autorità amministrative o degli organi legislativi, l’interesse superiore del fanciullo deve essere una considerazione preminente.” (1)

“Gli Stati parti adottano ogni misura legislativa, amministrativa, sociale ed educativa per tutelare il fanciullo contro ogni forma di violenza, di oltraggio o di brutalità fisiche o mentali, di abbandono o di negligenza, di maltrattamenti o di sfruttamento, compresa la violenza sessuale” (2)

1  Art 3 c.1 della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989 e ratificata dall’Italia con legge n. 176 del 27 maggio 1991.
2  Art 19 c.1 della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989 e ratificata dall’Italia con legge n. 176 del 27 maggio 1991.
3  Dal documento conclusivo degli “Stati generali 2013 sul mal-trattamento all’infanzia in Italia”, VI Congresso CISMAI – Torino, 13 dicembre 2013.

Il maltrattamento sui bambini, le bambine e sugli adolescenti è un problema sociale e di salute pubblica, che minaccia il benessere e la crescita di oltre 100.000 bambini italiani in carico ai servizi . La società e le istituzioni devono operare con una responsabilità crescente per proteggere i bambini vittime della violenza e della trascuratezza e per prevenire il maltrattamento3

La violenza sui bambini è tuttavia un fenomeno ancora largamente sommerso (i casi reali sono almeno 9 volte maggiori di quelli segnalati, secondo le stime prudenziali dell’OMS Europa). L’unico modo di tutelare questi bambini è rilevare e segnalare la violenza e la trascuratezza e per farlo sono necessarie la formazione e la collaborazione di tutti gli operatori del settore dell’infanzia e dell’adolescenza, pediatri, insegnanti, assistenti sociali, ecc.

L’Italia è stata più volte richiamata dall’ONU per l’assenza di un sistema adeguato di monitoraggio e raccolta dati sul maltrattamento. Lo Stato deve impegnarsi con continuità e stabilità a creare un sistema nazionale di sorveglianza per rilevare il maltrattamento, riformare la strategia dell’intervento, valutare l’efficacia delle politiche di prevenzione e contrasto.

Proposte

La realizzazione di un nuovo Piano nazionale per l’infanzia e l’adolescenza dotato di strategie concrete per la sua realizzazione e di adeguati investimenti finanziari che lo facciano uscire dalla condizione di un semplice documento di enunciazioni retoriche.

Che l’Osservatorio nazionale sull’Infanzia e l’Adolescenza si occupi in maniera specifica ed approfondita del tema del maltrattamento minorile e della situazione  dei servizi di protezione e cura.

Che venga attivato uno specifico tavolo di discussione con la Conferenza delle Regioni e delle Provincie Autonome finalizzato a definire i livelli essenziali delle prestazioni sociali e sanitarie a favore dei bambini e ragazzi che subiscono maltrattamento e delle loro famiglie.

Dotarsi di un sistema nazionale integrato di monitoraggio del fenomeno a partire dai dati provenienti dalle forze dell’ordine, dal sistema giudiziario, da quelli sanitario e sociale.

4  Previsto in Italia dalla Legge 451/1997, il Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva c.d. Piano Nazionale Infanzia (PNI) ha l’obiettivo di conferire priorità ai programmi riferiti ai minori e di rafforzare la cooperazione per lo sviluppo dell’infanzia nel mondo.

veneto

Osserviamo anche in Veneto un taglio continuo delle risorse destinate ai servizi territoriali per l’infanzia e l’adolescenza che diventa drammatico quando questo impedisce di fronteggiare situazioni di violenza e maltrattamento.

“Il circolo vizioso dei tagli ai servizi per la prevenzione e la protezione dei bambini maltrattati deve essere spezzato. Infatti, da un punto di vista economico, ‘più si taglia ai servizi per l’infanzia più crescono i costi sociali per lo Stato’. Parlamento, Governo, regioni e comuni devono tornare ad investire contro il disagio dei bambini per favorire lo sviluppo civile, economico e sociale del paese.” (5)

5  Dal documento conclusivo degli “Stati generali 2013 sul mal-trattamento all’infanzia in Italia”, VI Congresso CISMAI – Torino, 13 dicembre 2013.

A livello regionale e locale

Da alcuni anni le funzioni di monitoraggio e ricerca dell’Osservatorio Regionale sono venute meno. Non abbiamo più dati aggiornati sul maltrattamento all’infanzia e sui bambini e ragazzi fuori famiglia. Dati preziosi per la comprensione delle problematiche e per il governo del sistema regionale di protezione, cura e contrasto al maltrattamento.

 

Proposte

Piano regionale per l’infanzia e l’adolescenza, che all’interno di una visione ampia sulle politiche per le nuove generazioni possa tracciare progettualità e azioni atte a prevenire, contenere e contrastare la violenza e il maltrattamento, riducendo le disuguaglianze fra i minori, le disuguaglianze territoriali, promuovendo e sostenendo progetti ed interventi integrati a livello locale.

Ripristinare le funzioni dell’Osservatorio Regionale, per poter avere informazioni e dati aggiornati sul maltrattamento all’infanzia, sui bambini e ragazzi fuori famiglia.

Promuovere sistemi o metodologie atte a valutare l’efficacia degli interventi e delle politiche rivolte alla protezione e cura dei bambini e degli adolescenti.

Garantire il diritto alla protezione e la cura, sviluppando interventi, anche preventivi, di sostegno alla genitorialità con modalità intensive, integrate, efficaci, così da evitare ulteriori danni e traumi alle vittime.

Proposte

È necessario sviluppare servizi per la prevenzione, l’intervento precoce di contrasto alla violenza sui bambini. Fin dalla nascita i bambini più esposti al rischio di maltrattamento possono essere accompagnati e seguiti a livello individualizzato per prevenire l’insorgere del maltrattamento: a partire dagli ospedali fino alla rete materno-infantile e ai pediatri di famiglia, ai nidi e alle scuole dell’infanzia, ai servizi territoriali; tutto il sistema di accompagnamento post nascita deve agire con strumenti di prevenzione precoce del maltrattamento.

Questo fenomeno richiede interventi pluri-professionali e integrati  particolarmente complessi con risorse dedicate e formate ad affrontare l’ascolto, la valutazione, la tutela e la cura presso i servizi a ciò deputati. 6

È necessario realizzare politiche di cura e sostegno socio educativo alle famiglie maltrattanti o con genitorialità fragile. A volte il maltrattamento é sintomo di un malessere sociale e familiare più diffuso e può essere efficacemente contrastato con azioni volte a sostenere la genitorialità.

Oltre alla necessità di sostenere interventi strutturati nelle situazioni di maltrattamento, sono necessarie politiche sociali e educative finalizzate a promuovere una rete di opportunità che possano creare condizioni favorevoli per lo sviluppo del bambino, dell’adolescente e della famiglia. Tali iniziative devono essere caratterizzate dall’integrazione tra servizi e istituzioni pubbliche, del privato sociale e dell’associazionismo ed essere concretamente radicate negli spazi di vita dei minori e della loro famiglia.

Rilevazione delle risorse dedicate nel Veneto alla protezione e tutela dei minori.

Adeguamento del personale dei servizi (vedi linee guida regionali dei Consultori Familiari e del Servizio per l’Età Evolutiva).

Adeguamento delle risorse dedicate dei servizi sociali comunali.

Obbligo di associazione e/o delega alle aziende Ulss da parte dei Comuni; nel caso dei Comuni capoluogo di provincia che gestiscono direttamente la tutela garantire una effettiva integrazione socio-sanitaria.

Potenziamento e finanziamento dell’affidamento familiare.

Riconoscimento e potenziamento delle strutture per l’accoglienza residenziale con ripristino di finanziamenti regionali.

Valorizzazione delle diverse modalità di accoglienza, per rispondere efficacemente ai bisogni differenti di ogni bambino.

Dare prioritaria attenzione all’accoglienza familiare soprattutto per i piccolissimi e l’infanzia per tutelare la dignità del minore e rispondere ai suoi bisogni primari.

Individualizzazione degli interventi in relazione ai bisogni dei bambini e delle famiglie in situazione di disagio anche sostenendo l’integrazione dei servizi, valorizzando le reti territoriali.

Valorizzazione e sviluppo di ogni forma di coinvolgimento attivo e partecipazione diretta dei bambini, dei ragazzi e dei loro genitori, nei percorsi e nelle pratiche di cura, protezione e tutela che li riguardano.

I bambini e gli adolescenti vittime di violenza e maltrattamento grave venivano seguiti anche dai cinque centri regionali per la protezione e la cura, istituiti alcuni anni fa, con interventi specialistici molto complessi e caratterizzati da prese in carico con tempi medio-lunghi; sono stati chiusi per un risparmio risibile rispetto al complesso delle spese della Regione; sono stati riaperti due centri regionali per tutto il Veneto, ma solo per compiti di valutazione e diagnosi, provvedimento contro ogni etica e i diritti fondamentali dei più deboli. (7)

Proposta

Riapertura dei cinque centri regionali per la protezione, la tutela e la cura dei minori vittime di violenza e grave maltrattamento con funzione di diagnosi e cura specialistici.

Considerazioni finali

Troppe volte gli operatori si trovano di fronte a drammatiche situazioni di grave sofferenza di troppi bambini e di troppe famiglie senza avere le risorse necessarie per poter intervenire con efficacia.

Sono migliaia anche in Veneto i bambini che vivono in situazione di grave marginalità e disagio, il numero dei bambini in povertà assoluta è in costante crescita, si tratta di bambini che non solo vedono precluso l’accesso a molte opportunità, ma che spesso vivono situazioni familiari drammatiche, nelle quali la condizione economica e sociale determina l’impossibilità di costruirsi un domani. 

Molti bambini vivono situazioni di maltrattamento con grave pregiudizio per la loro crescita, tali condizioni sono aggravate dalla continua erosione delle risorse e dal venir meno di una cultura dei diritti di chi non ha voce.

È quindi necessario che:

LA REGIONE realizzi una reale programmazione degli interventi per l’infanzia e l’adolescenza, con risorse dedicate, che manca ormai da troppi anni.

A LIVELLO LOCALE venga effettuata una programmazione partecipata e condivisa, frutto di una riflessione attenta sulla realtà del territorio e sulla possibilità di creare effettive opportunità per tutti i bambini e gli adolescenti, con risorse dedicate, capace di coinvolgere tutti i loro ambiti di vita e con un’attenzione particolare verso i bambini e gli adolescenti in condizione di povertà e/o che vivono situazioni di maltrattamento.

I SERVIZI che si rivolgono ai bambini e adolescenti in condizione di disagio e/o maltrattamento vengano dotati delle risorse economiche e professionali necessari a garantire sufficienti livelli di protezione, cura e assistenza.

L’attuale dotazione organica, professionale ed economica è gravemente insufficiente e non consente ai servizi per la protezione e la cura dell’infanzia di garantire a tutti i bambini sufficienti opportunità per
la loro crescita.

 

Lasciamo il segno giusto!